Sardegna ...un'isola da Scoprire
Il golfo dell'Asinara e nel dettaglio la fascia di Costa a partire da Castelsardo, Valledoria, sino a Badesi e Trinità d'agultu, rappresentano un'opportunità turistica di pregio e potenziale, per la quale Playa Sardinia propone opportunità, a ns. avviso di rilevanza superiore.
Ma la Sardegna non può essere relegata ad un semplice fazzoletto di terra od un tratto di mare, la sua storia di milioni di anni è ovunque nell'isola.
Non potendo, chiaramente, rappresentarne tutte le caratterizzazioni, abbiamo focalizzato alcune tematiche, di modo che possano essere uno spunto per il viaggiatore, al fine di reperire prime informazioni, che il medesimo possa, in base all'interesse, eventualmente approfondire.
Ecco quindi le ns. tematiche principali :
Il SAPERE ... la storia
La Sardegna è un territorio antichissimo, una posizione centrale nel Mediterraneo, circondata dall'acqua, piena di vita.
in una logica di slow tourism, potete rallentare il vs. ritmo, come un bambino che dorme... e per non disturbare...voi stessi, spegnere il cellulare, cercare un'altura che vi consenta una vista della costa, vicino al mare, e farvi cullare dal rumore vento, semplicemente osservando questo pianeta azzurro che lambisce la linea di terra, seguendo il vicino movimento della macchia mediterranea, il microcosmo di piccole cose che, ogni giorno, non siete in grado di vedere.
Potete pensare alla nostra storia, quella di una giovane Sardegna dove, tra i 30, ed i 15 milioni di anni fa, foreste e vegetazione locale, palme, cipressi, pioppi, dopo un processo di silicizzazione, diedero luogo and una "fotografia 3d" di pietra, ancora visibile, che ci riporta testimonianze della vita paleobotanica, ed archeologica ancora oggi.
O forse avventurosamente potete pensare ad un viaggiatore che arriva dal mare, ed in cerca di nuove conquiste sbarca e vede su un monte, i kolossoi, (9.000 a.C.), grandi statue di pietra, guerrieri a difesa, sul Monte Prama, per celebrare i suoi erori. E' spaventato dall'imponenza, forse desiste, forse no. Lui ed il suo gruppo, o chi dopo di loro, riuscirà a proseguire e distruggere la possente armata di pietra, rilevabile a distanza.
ancora il mare ti riporta alla sua storia, un mare solcato nel neolitico (3.000-4.000 a.C.), dai commercianti di ossidiana, che dalla Miniera di Monte Arci, portavano questo prezioso materiale per il Mediterraneo, verso la Corsica, la Francia e la penisola italiana. Immaginatevi questi coraggiosi navigatori, che sfidano gli elementi per una causa, una famiglia, un futuro migliore, o forse solo alla ricerca di nuove avventure.
Volta il tuo sguardo all'entroterra e guarda sulle alture.., cosa sono quelle antiche strutture circolari di pietra? Nuraghe...presidi sul territorio, migliaia in Sardegna ... siamo arrivati all'età del bronzo (1.800 a.c.). Gli shardana, antichi guerrieri locali che solcavano il mare; si dice facessero parte anche della guardia privata del faraone d'Egitto...un grande coraggio, ed onore.
Il tuo sguardo nel tempo si avvicina, vedi barche che arrivano numerose, vestiti di porpora, siamo intorno al 900 a.C. Fenici e Cartaginesi non sono conquistatori, ma commercianti. Prodotti e tecniche nuove arrivano, creando una miscela positiva nelle aree costiere, che lascia la sua impronta.
Poi è tempo di guerra (215 a.C.), Amsicora viene battuto dai Romani i nuovi invasori...alla foce del Coghinas compaiono le navi romane che risalgono il fiume, dove scoprono le risorse geologiche e creano sttutture Termali. In mare è un continuo scambio di merci e prodotti, spesso un fortunale impetuoso ne ferma il corso, lasciando depositare anfore e reperti sui fondali, in antica memoria.
Non è destino che permanga pace. Dopo la caduta dell'impero romano di occidente, vandali, e poi bizantini, si alternano come successivi invasori (534), la chiesa sarda passa sotto il patriarcato di Costantinopoli.
Dopo il decadimento dell'impero bizantino (900), si entra in epoca giudicale. La Sardegna si organizza in quattro giudicati, governati da altrettanti giudici, dotati di potere sovrano, con la redazione di statuti, in alcune città principali (1272 c.ca).
L'aiuto da parte delle flotte di Genova e di Pisa permette di ricacciare gli Arabi dalla minaccia di conquista, favorendo l'influenza delle Repubbliche marinare, nella vita sociale ed economica dell'isola, di cui rimmarrà traccia anche nel regno di Sardegna, riconoscendo delle città come regie, elevandone lo status giuridico.
Nel 1297 viene istituito nominalmente da Bonifacio VIII, il Regnum Sardiniae et Corsicae, per dirimere la contesa tra Aragonesi ed Angioini, facendo passare quindi la Sardegna sotto la corona di Aragona e poi di Spagna, ma solo nel 1327 gli spagnoli decisero di prendere le armi, scatenando una guerra che durerà decine di anni, che porterà la Sardegna ad uno dei suoi periodi peggiori, durante il medioevo.
Nel 1708 una spedizione anglo-olandese pone sotto assedio Cagliari mettendo fine, dopo quattro secoli, alla dominazione iberica.
Verso il 1717, la Sardegna passa sotto il dominio Asburgo austriaco. Filippo IV di Spagna rioccupò poi nuovamente per qualche anno l'isola, ed il trattato dell'Aja del 1720 assegnò la Sardegna al Duca di Savoia, Vittorio Amedeo II.
Nel 1789 diversi territori si opposero al governo, creando rivolte per le cattive condizioni economiche.
Nel 1793 l'isola venne attaccata dai francesi, tra cui un giovane tenente Napoleone Bonaparte, che venne però durante fronteggiato e respinto alla
Maddalena, da un gruppo di coraggiosi.
Vennero quindi inviate istanze a Vittorio Amedeo III, per la riconferma degli antichi privilegi del popolo sardo. Le istanze vennero negate, e come reazione, il 28 Aprile 1974, in Sardegna, vi fu una ribellione e venne catturato il vicerè, che con tutti i funzionari locali, vennero quindi rinviati in terraferma.
La data viene tutt'oggi commemorata come "Sa die de sa Sardigna", il giorno della Sardegna.
Nel 1799 i Savoia vengono attaccati in Piemonte dai Francesi, e si trasferiscono in Sardegna dove rimmanno sino al 1814.
Durante la grande guerra, 100.000 sardi su 800.000 combatterono sui vari fronti, distinguendosi per coraggio, e ritrovando uno spirito di unione esemplare.
Sotto il periodo fascista, nel 1924, la "Legge del miliardo" creò infrastrutture, opere pubbliche e bonifiche, e vennero create aree produttive con immigrati del Veneto, Friuli, Istria, e Dalmazia.
Cio che accadde in seguito è in gran parte Storia d'Italia.
Riscoprite queste testimonianze in giro per la Sardegna, in un museo, un paese, in una chiesa, un luogo remoto, o vicino, popolato, o isolato, esiste una Sardegna diversa, per ognuna delle testimonianze storiche da rivisitare.
SENTIRE... esperienza tattile e sensoriale
Partiamo, per amore, sempre dal vento.
Il rumore del maestrale, tra le canne del fiume, il rumore delle onde che frangono contro gli scogli, le melodie dei canti a tenores, ascolta... è la Sardegna che ti parla.
Senti il profumo del mirto, della macchia mediterranea, l'aria del mare.
Sentire la Sardegna attraverso i suoi mille rumori di giorno e di notte, quando, magica, è popolata da civette e cinghiali, mufloni, cervi, donnole, volpi e lepri, prede e predatori, insieme sotto un cielo di stelle, che merita una notte lontano dalle luci, per uno sguardo verso l'infinito.
Ma sentire è anche sinonimo di gustare...ed i sapori regnano sovrani, che sia il tradizionale porcetto al mirto, o l'infinita presenza dei primi tipici: gnocchetti, zuppe, fregola, piatti di terra e di mare, gli ortaggi locali, la frutta, l'uva ed il suo vino...i vini...bianchi, fruttati e leggeri, o rossi, forti e corposi, come il vento nella sua Isola, ...ed i suoi dolci, un'altro paradiso.
Quest'isola, anche da mangiare, rimarrà sempre indimenticabile.